Pubblicato il 23/09/2022 da Radio Centro Fiuggi
Guida al voto
Domenica 25 Settembre si svolgeranno le elezioni politiche.
Per moltissimi ragazzi questo sarà il primo voto di sempre: un voto molto importante, perché queste elezioni contribuiranno a ridisegnare la composizione del Parlamento italiano, che da quel momento potrà legiferare e sceglierà il prossimo Presidente del Consiglio dei Ministri. Verranno eletti 600 rappresentanti, non più 945.
Per la prima volta nella storia Repubblicana, tutte le persone iscritte nelle liste elettorali del proprio Comune, con più di diciotto anni, potranno votare sia alla Camera che al Senato, mentre fino a oggi il voto al Senato era concesso solo al compimento del venticinquesimo anno di età.
Sono escluse dal voto tutte le persone che hanno subito condanne penali definitive, con pene superiori ai 5 anni di età o in caso di ergastolo. Mentre i detenuti con pene inferiori possono votare all’interno delle carceri.
I seggi resteranno aperti solo un giorno:
domenica 25 settembre, dalle ore 7 alle 23.
tessera elettorale e un documento di riconoscimento, anche scaduto, se non hai fatto in tempo a rinnovarlo: l'importante è che sul documento ci sia una tua foto.
Al seggio non puoi armi, ma neppure il cellulare: è vietato infatti fare foto alla scheda elettorale.
Non puoi inoltre usare materiali diversi dalla matita copiativa che ti verrà fornita per votare.
La legge attuale in vigore è definita Rosatellum, un sistema misto maggioritario e proporzionale.
Significa che In ogni ramo del Parlamento:
Il 37% dei rappresentanti si elegge con il sistema maggioritario nei collegi uninominali (146 alla Camera e 74 al Senato),
Il 61% dei rappresentanti si elegge con il sistema proporzionale nei collegi plurinominali (245 alla camera e 122 al Senato)
Il 2% dei rappresentanti si elegge con il voto dall’estero, mediante un sistema proporzionale con voto di preferenza su base circoscrizionale.
Il sistema maggioritario aiuta soprattutto i partiti legati a coalizioni: quelli, cioè, che corrono nello stesso schieramento di altri partiti. Chi ottiene un voto in più rispetto agli altri ottiene la maggioranza dei seggi in Parlamento.
Altra cosa importante da sapere: l'Italia è divisa in collegi elettorali. In ogni collegio le singole liste corrono una contro l'altra con uno specifico candidato. Si parla per questo di collegi uninominali. Chi arriva primo si aggiudica il seggio.
Il sistema proporzionale fa in modo che un partito ottenga una percentuale di seggi in Parlamento sulla base dei voti presi alle elezioni.
Esempio, se una lista ottiene il 10% dei voti avrà il 10% dei seggi in Parlamento.
Anche se l'Italia conta 20 regioni, le circoscrizioni elettorali non seguono esattamente questa divisione:
Alla Camera le circoscrizioni sono 28
Al Senato sono 20
A ogni regione, a seconda del numero di abitanti, vengono assegnati un numero variabile di collegi plurinominali: per ogni collegio plurinominale sono indicati uno o più collegi uninominali.
Nei collegi plurinominali si elegge più di un rappresentante (questi sono assegnati con il proporzionale), mentre in quelli uninominali se ne elegge solo uno (questi sono assegnati col maggioritario).
Alle elezioni del 25 settembre ti troverai a dover apporre un segno su due schede diverse:
Una scheda gialla per il Senato
Una scheda rosa per la Camera
In
ciascuna troverai alcuni rettangoli, divisi a loro volta in altri
riquadri. I rettangoli grandi sono le coalizioni, che contengono più
partiti, ciascuno dei quali presenta alcuni nomi. In cima al grande
rettangolo trovi i nome del candidato al collegio uninominale, mentre
gli altri nomi sono candidati ai collegi plurinominali.
fac-simile di scheda.
Ti verrà chiesto di tracciare una X in entrambe le schede, in questo modo:
Sul simbolo del partito o della coalizione che vuoi votare: il tuo voto verrà assegnato sia ai candidati al plurinominale del partito che hai votato, sia al candidato all'uninominale;
Sul nome del candidato all'uninominale: il tuo voto andrà al candidato all'uninominale e poi ripartito fra tutti i partiti che lo sostengono;
Sia sul simbolo del partito che sul candidato all’uninominale.
Quando
si annulla il voto
Il tuo voto viene annullato se esprimi il voto disgiunto, ovvero se tracci una X sul simbolo di un partito o di una coalizione e un'altra X sul nome di un candidato di una coalizione diversa.
Il tuo voto potrebbe non finire al partito che hai scelto in alcuni casi, a causa della cosiddetta soglia di sbarramento. Cosa significa?
Che un partito, per poter entrare in Parlamento nella quota proporzionale, deve raggiungere almeno il 3% dei voti validi a livello nazionale (con alcune eccezioni a livello regionale).
Ma questo vale anche per le coalizioni: ciascuna coalizione deve infatti raggiungere almeno il 10% dei voti.
Cosa succede se non si arriva alla soglia?
I voti delle liste che superano l'1% ma non arrivano al 3% vengono ripartiti proporzionalmente nelle liste alleate;
Se un partito non raggiunge neppure l'1%, i voti vanno dispersi: ovvero, non vengono ripartiti.
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